Cosa abbiamo usato
Strategia

Pianificare una campagna elettorale non è un gioco, abbiamo progettato la strategia per condividere contenuti super partes che potessero raccontare il tempo presente ma con una chiave differente.

Cosa ci è servito
Creatività

Nessuna strategia non convenzionale potrebbe mai realizzarsi senza una sfrenata creatività, nell’uso delle parole e delle immagini. Il pensiero in questo caso è stato MULTI laterale!

Cosa ci ha aiutato
Ironia

L’ingrediente che però ha reso virale oltre ogni aspettativa la campagna di Votantonia è stato indubbiamente l’Ironia, e su quella non ci batte proprio nessuno!

L’ironia salverà la narrazione politica

Nel 2016 la campagna elettorale per le amministrative a Roma sfoggiava slogan e intenzioni non particolarmente coinvolgenti. Anzi tutt’altro… Il linguaggio politichese fatto di strutture narrative obsolete e retoriche, sembrava aver giocato le sue ultime carte, creando poca partecipazione e ancor meno credibilità generale.

Sulla scheda sono arrivati 13 candidati, eppure il rischio che potessero essere 14 è sembrato ad un certo momento possibile oltre che auspicabile.

Si stava assistendo ad una campagna sterile che si è trasformata in un grido di aiuto, una chiamata alle armi necessaria e indispensabile per portare nuovi ingredienti nella sintassi narrativa. Il progetto Votantonia – Sindaca de Roma, di Antonia Colasante e Valentina Cinelli, nasce il 16 maggio sui canali social con lo scopo di manifestare dissenso verso gli stereotipi vuoti degli slogan politici e inserire larghe manciate di ironia nel confronto con gli elettori. 

Il progetto ha attinto a piene mani dalle campagne dei principali altri candidati, parodiandone lo stile narrativo e visuale: nessuno tra Raggi, Giachetti, Meloni, Fassina è stato risparmiato. Si è trattato, infatti, di un progetto di Storytelling politico a tutti gli effetti: definizione del simbolo (il cornetto), analisi della concorrenza (gli altri candidati), raccolta dei fabbisogni dei potenziali elettori/target e definizione di un “serio” programma elettorale diviso per temi: Abitazioni e territorio; Cultura ed enogastronomia; Occupazione, innovazione e pari opportunità, Mobilità e trasporti; Sanità e servizi.

Immediatamente la reazione del web appare disarmante: molti credono che Votantonia sia un vero candidato. Un fenomeno inatteso che non possiamo archiviare con la semplicistica etichetta di “analfabetismo funzionale”. Con sguardo più profondo dobbiamo pensare e comprendere i vissuti di chi stava assistendo ad una campagna da spettatore incredulo di una farsa grottesca. 

Lo stato dello Storytelling politico determina(va) l’amara constatazione delle aspettative basse e degli atteggiamenti demoralizzati delle persone. Il modo di gestire la presenza in rete di Votantonia, che si potrebbe definire “gamification” per il suo effetto coinvolgente, ha ottenuto maggiori consensi dei veri candidati. Del resto la reazione “fisiologica” al clima di sfiducia era stata quella di preferire il cornetto ad un’evidente finta promessa senza sostanza, proprio come la leggendaria fetta di mortadella nella scheda elettorale

Dopo pochi giorni un’altra sorpresa, i media ufficiali si accorgono del progetto Votantonia e dal circuito web lo portano al di fuori dello spazio virtuale in cui era diventato virale.

Si parla di (e con) Votantonia qui:

  • ANSA (3 giugno) A Roma si candida la fake Antonia Colasante. Campagna-provocazione di esperte media, e la gente ci crede. Francesco Fabbri
  • Il Messaggero (3 giugno) «Vota Antonia», a Roma spunta il candidato fake
  • Adnkronos (3 giugno) “Vuoi aiutarmi? Segnati l’Iban…”, la falsa candidata sindaco di Roma spopola sui social
  • Il Fatto Quotidiano (4 giugno) Elezioni Roma 2016, spunta la candidata fake Antonia Colasante. Lo slogan: “Votantonia! Votantonia!”
  • Dimensione Suono Roma (15 giugno) La candidata sindaco per gioco che ha conquistato i romani
  • Radio Kiss Kiss (17 giugno) Good Morning Kiss Kiss con Max Giannini – Intervista ad Antonia Colasante

Infine a Urbino, al 5° Convegno Annuale dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica del 2016, Gabriele Maestri ha raccontato il progetto “Votantonia” nell’arco del suo intervento “Votatemi tanto bene, anzi no: simboli e comunicazione di chi non ha partecipato alle elezioni amministrative”.

Il presente di Votantonia è quello di rimanere come monito e case study per continuare la riflessione sull’uso dell’ironia nelle narrazioni politiche. Per fare questo e anche per rispondere agli elettori/fan è in itinere un progetto editoriale per la raccolta delle “votantoniate” e per condividere riflessioni e spunti nati nel corso dell’esperienza di questi 3 anni.

Inoltre resta come candidata ad libitum a regalare aforismi e saggezze e a mantenere il suo sguardo costante e ironico sulle vicende, politiche e non. 

E non si candida davvero solo per un motivo: “poi mi votano!”

La comunicazione politica alla crema

Dietro le quinte di questa insolita analisi della comunicazione politica romana e italiana, ci sono due consulenti di comunicazione, che hanno messo le proprie competenze e la propria ironia al servizio di questo progetto.

https://www.instagram.com/p/BYqcsPSA7OP/

Antonia Colasante Sindaco
Consulente, mentor, formatrice, psicologa, psicoterapeuta e facilitatrice LEGO© SERIOUS PLAY®, Brand Storyteller.
Valentina Cinelli Spin Doctor
Art Director, Fotografa, Content Highlighter, Digital PR e New Media Consultant